Anche se un certo livello di ergonomia è stato introdotto nella progettazione degli oggetti di uso quotidiano, quando si passa in contesti industriali e si considerano le postazioni di lavoro di montatori, saldatori, manutentori, operai presso isole di lavorazione e di operatori che svolgono compiti ripetitivi lo scenario diventa decisamente deludente.
Il tema dell’ergonomia è spesso riduttivamente associato alle attività d’ufficio, mentre si trascurano le serie implicazioni per la salute dei lavoratori all’interno di ambienti manifatturieri, industriali e sanitari, legate ad attività ripetitive, all’utilizzo di specifici macchinari e a posture di lavoro incongrue.
Una scelta di civiltà che migliora il business
Garantire condizioni ottimali di lavoro è non solo un obbligo normativo (la cui mancata osservanza ha risvolti civili e penali) ma, prima ancora, un impegno di civiltà.
Coniugare le esigenze del lavoro fisico con le condizioni operative in produzione, in contesti lavorativi meccanizzati e automatizzati, è fondamentale sia per assicurare il benessere dei lavoratori sia per migliorare l’efficienza operativa.
Per esempio, la progettazione secondo criteri ergonomici del posto di lavoro degli operai assegnati alle linee di assemblaggio ha un impatto profondo e positivo sul lavoratore che si traduce in innumerevoli benefici all’azienda.
Il presupposto di base, su cui è difficile non convenire, è che un lavoratore che opera in un posto di lavoro confortevole, lavora meglio.
Peraltro, innumerevoli casi di studio hanno dimostrato come una gestione corretta della sicurezza sul posto di lavoro in produzione trasformi un costo necessario in un meccanismo che è propulsore del business e artefice di un miglioramento nell’efficienza e nella produttività.
Quella che si configura è una situazione di tipo “win-win” in cui i vantaggi ottenibili non sono ottenuti a scapito di qualcos’altro, perché il ritorno sull’investimento in sicurezza è rapido e assicurato.
Ridurre i rischi e i costi
Un’analisi ergonomica che porti a un miglioramento del comfort di lavoro contribuisce a ridurre l'assenteismo per motivi di salute (per esempio causato da disturbi muscolo-scheletrici), riduce il rischio di incidenti, contribuisce a stabilizzare la fluttuazione nel numero di lavoratori, ottimizza il flusso di lavoro, facilita l’inserimento ottimale di operatori con differente corporatura.
Minimizzare la probabilità che un operaio in produzione subisca dei danni fisici sul posto di lavoro può ridurre notevolmente i costi indiretti. Per esempio, un infortunio improvviso può facilmente causare l'arresto temporaneo o anche totale delle linee di produzione. Se non vengono gestite in tempo, queste situazioni si trasformano in ore di lavoro inutilizzate che possono accumularsi rapidamente causando spese elevate per l'azienda.
Inoltre, gli infortuni sul lavoro, spesso determinano compensazioni economiche, anche ingenti, da parte dell’azienda verso i lavoratori.
I ruoli di lavoro non sostituiti possono generare spese legate a ritardi, errori e portare a una gestione inefficiente nello sviluppo, nella produzione e nella consegna dei prodotti.
Parimenti, la mancanza temporanea di personale all’interno di un’isola di lavorazione si traduce in sovraccarichi di lavoro per i reparti collegati oppure richiede l’impegno di risorse per la gestione e formazione del personale di rimpiazzo.
Migliorare la produttività e l’efficienza
Lavorare in condizioni di disagio causate dalla stanchezza o dallo stress muscolare può comportare prestazioni inferiori. Inoltre, riduce la concentrazione lasciando più spazio agli errori, poiché i dipendenti tendono a trovare scorciatoie per fare il lavoro un po' più velocemente.
Garantire un ambiente di lavoro ottimale in produzione si traduce dunque, nel lungo periodo, anche in migliori prestazioni.
Ciò è dovuto non solo alla riduzione di probabilità di incidenti, ma anche alla creazione di un ambiente di lavoro personalizzato in cui gli operai svolgono il proprio lavoro in modo più rilassato.
La produttività è anche correlata agli strumenti di lavoro e disporre di strumenti ottimizzati per l’ergonomia ne permette un uso più efficiente.
Infine, l’analisi ergonomica è anche propulsore dell’ottimizzazione generale dei workflow e dei processi operativi. Per esempio, aiuta a identificare le sessioni di lavoro per incrementare il livello di automazione e abbrevia la fase di progettazione, verifica e implementazione di nuove postazioni.
Ad aiutare le aziende nel perseguimento di tutti questi obiettivi vi sono standard tecnici e strumenti sofisticati. Tra i più avanzati anche software di modellazione ergonomica in cloud che consentono di creare ambienti di lavoro ottimizzati, migliorare quelli esistenti, progettare prodotti pensando alle esigenze dell’utilizzatore finale e predisporre flussi di lavoro efficienti che garantiscono la salute dei lavoratori.